Ekans

Da ItaChan.
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Ekans è un Pokemon somigliante ad un serpente. La vulgata popolare su /b/ di Diochan vuole che l'admin MarcoZ sia spesso occupato nel fare crescere fino al Livello 55 il suo Ekans.

Questa credenza ha generato alcune fanfiction, la prima è una trasposizione in italiano di un copypasta di 4chan riguardante Gardevoir (un altro Pokemon), la seconda è opera di un anon che recepisce richieste, suggerimenti e critiche alla versione tradotta.


Copypasta tradotto


*Congratulazioni! Il tuo Ekans è salito a livello 55!* "Wow!" Esclamo MarcoZ, gli occhi fissi sul suo fedele pokèmon. Non sapeva che ce l'avrebbe fatta, ma c'era riuscito! Ekans si era allungato, e anche ingrossato. Proprio un bel serpentone. "Livello 55, eh? Mmh..." Cominciò ad avvicinarsi al suo pokèmon per esaminarlo meglio. "Scommetto che sei davvero forte, e le tue mosse ancora di più." Sussurrò il ragazzo mentre lo fissava.

"Ti piace la mia forma, padrone?"

"Porco dio!" Sussultò MarcoZ, poi incominciò a guardarsi intorno "Chi.. Chi ha parlato? Chi è stato?"

"Sono io padrone, il tuo pokèmon."

MarcoZ strabuzzò gli occhi, tornando a guardare Ekans: "Sei... stato tu?"

"Sì padrone, a livello 55 posso parlare." Annui dolcemente la creatura.

"Wow, 55, incredibile! Sei un grande pokèmon."

Ekans arrossì e abbassò lo sguardo. "Grazie, maestro..."

"Figurati!" Disse MarcoZ strizzando l'occhiolino, e facendo arrossire Ekans ancora di più. "Beh, siamo quasi arrivati alla prossima città, che ne dici di tornare nella pokèball e di farti portare al pokècentro per un po' di meritate cure?"

Ekans annuì, agitando la coda. "Bene!" Sorrise MarcoZ, estraendo la pokèball ed aprendola, per permettere a Ekans di rientrare. Ripose la sfera nella cintura e si diresse verso la città ormai vicina.

Sentendosi più stanco del solito, MarcoZ decise di passare la notte in città. Era a corto di crediti, quindi l'albergo scelto era umile a dir poco. Pagò la stanza, salì le scale e seguì il corridoio finché non arrivò alla sua camera.

Fece un sospiro di sollievo alla vista del letto. Era piccolo, ma era pur sempre un giaciglio. MarcoZ gettò lo zaino su una sedia e si tolse la maglietta. Iniziò a slacciarsi la cintura e fece calare i pantaloni, rimanendo in boxer. Mentre cercava il pigiama, non si accorse che una pokèball era rotolata via dalla cintura. La sfera si aprì, ed Ekans apparve nella stanza. Sbadigliò, si stirò e si girò verso MarcoZ.

"MICHIA!" Strillò MarcoZ, trovatosi in mutande davanti al suo Ekans "Cosa ci fa-"

Ekans arrossì intensamente e si coprì il muso con la coda.

"Oh mamma, che imbarazzo! Io... voglio dire stavo..." MarcoZ si morse il labbro inferiore, troppo frustrato per pensare a cosa dire in quell'imbarazzante momento.

"Padrone, sono sconcertato. Non pensavo che lo volessi..."

"Eh?" Si meravigliò MarcoZ.

Ekans si allungò verso di lui. Era ancora paonazzo, ma nei suoi occhi non c'era alcun imbarazzo. "Perchè altrimenti mi avresti fatto uscire qui? Ora? In una stanza d'albergo... con te quasi nudo, io a livello 55..."

"Mmmh..."

"Non vedevi l'ora, vero? Hai aspettato fino a questo livello" Iniziò a strisciargli intorno sinuosamente. Così grazioso, così pulsante... La sua pelle viola che si contraeva con il suo respiro... "Così da potermi avere."

"C-c-c Cosa?" Il volto di MarcoZ divenne rosso come un peperone. Sentiva le ginocchia tremare e il cuore battere all'impazzata. Davvero il suo pokèmon... poteva... VOLEVA... e perché non provava disgusto? In fondo, forse l'aveva sempre desiderato?"

Ekans si arrotolò. "Sì, puoi avermi..." Spinse la sua lingua contro le labbra del ragazzo, avvolgendolo e stringendolo in un caldo, passionale abbraccio. Anche il pokèmon l'aveva sempre desiderato, fin da quando si era lasciato catturare. MA ora era possibile, era a livello 55.

MarcoZ era completamente in estasi. La mente esitava, ma il corpo... Il corpo sapeva esattamente cosa fare. Le sue mani giunsero quasi inconsciamente alla coda del pokèmon, e inizio a succhiarla. Una certa parte del corpo iniziò a indurirsi.

"La tua bocca è così calda e umida padrone! Non posso più aspettare" sibilò mentre tornava a strofinare la lingua biforcuta sulle labbra dell'allenatore.

"Mmmh... E allora che aspettiamo?" Esclamò improvvisamente, afferrando Ekans e poggiandolo delicatamente sulle lenzuola. Marcoz Si mise a cavalcioni sul corpo del pokèmon.

"Oh padrone, sei così buono!"

"Puoi dirlo forte!" Sorrise tornando a baciarlo.

"Padrone..."

"Mmmmmh..."

"Padrone..."

"Pad- Eh?" Si ritrasse.

"Hai con te una... protezione?"

MarcoZ rimase interdetto, poi capì. "Protezione? Oh, intendi un preservativo?"

Ekans annuì.

"Ehm, no. Ma non ci servono! Non posso ingravidarti se siamo entrambi vergini, no?"

"Sì ma... Solo che..." Ekans abbassò lo sguardo, roteando la coda.

"Ma cosa?" incalzò MarcoZ.

"Tutti gli umani usano il preservativo per questo genere di cose, è... normale. E lo stiamo per fare, quindi se lo usassimo, sarebbe più normale, e non come se tu lo stessi facendo con un animale."

"Oh, Ekans, io non penso a te come a un animale."

"Ma..."

Marcoz si fermò a riflettere, poi sorrise. "Okay, ho visto un distributore al piano di sotto! Andiamo!"

Il muso di Ekans si illuminò. "Grazie, maestro!"

I due si affrettarono e scesero le scale. C'erano distributori di patatine, bevande, e in fondo... Preservativi!

"Solo 10 crediti!"

"Oh-oh..." MarcoZ controllò le tasche.

"Che c'è?"

"Non ho spiccioli..."

"Oh..." Ekans si rabbuiò.

"..." Guardò il pokèmon per un momento, poi si rianimò. "Non ti preoccupare!". MarcoZ si chinò ed inserì la mano nella fessura.

"Padrone, sei sicuro di quello che fai?"

"Non ti preoccupare, non se ne accorgerà nessuno. Devo tirare... ancora... un po'... Preso!" MarcoZ sfilò il goldone dalla macchina e si raddrizzò. "Ora torniamo di sopra e-"

"NON VN PASSO, VILI BOLSCEVICHI!"

MarcoZ ed Ekans sussultarono mentre un uomo in camicia nera si avvicinava impettito.

"NESSVNO INFRANGE LE ITALICHE LEGGI! MOSTRATE PRONTAMENTE LA TESSERA DEL PARTITO FASSISTA E PAGATE LA MVLTA, O VI ATTENDE IL CONFINO!"

"La... La prego signore, mi dispiace, non succederà più..." Balbettò MarcoZ con gli occhi sbarrati. "Lasci che prenda il porta-"

"DVNQUE ASSAGGIATE IL MANGANELLO!" L'uomo estrasse l'arma.

"Padrone!" Gridò Ekans "Non temere, ti proteg-" L'uomo frantumò il cranio del pokèmon con una sola randellata.

"... EKANS! NO! MOsTRO! L'HAI UCCISO! l'HAI-" Non finì mai la frase, perchè il duro manganello gli spezzò il collo. Ci fu uno scricchiolio, e il corpo cadde a terra esamine. Tutto stava diventando buio. Vide la testa sfracellata di Ekans vicina, e gli stivali neri dell'uomo che riponeva con noncuranza il manganello e si allontanava fischiettando.

FINE.


Copypasta Italiano

Nella foresta era buio pesto. MarcoZ era partito da leaf town quella mattina col suo fido ekans che lo seguiva ovunque e da ore era in cerca di una radura dove poter montare la tenda. Proprio quando stava per arrendersi vide un'apertura fra i tronchi dietro un cespuglio, si avvicinò e fu felice di vedere che da lì fino a valle si stendeva un prato a collinette interrotto solo da pochi massi che spuntavano dall'erba a vari metri di distanza. MarcoZ si montò la tenda ed ekans come al solito preferì arrotolarsi fra gli sterpi bassi al limite del bosco.

"Buonanotte padrone" biascicò ekans dalle foglie del sottobosco.

"'notte" rispose dalla tenda MarcoZ.

MarcoZ adorava il proprio ekans, a tal punto da non farlo evolvere normalmente a livello 22 e a portarlo sempre accanto fuori dalla sfera poké per parlargli e non sentire troppo la solitudine.

Fu nel cuore della notte che ekans sentì dei bisbigli intorno a lui. sollevò di scatto la testa e si mise ad annusare con la lingua biforcuta a destra ed a sinistra, ma non sentì nulla.

"guardatelo lo sssssstolto, sssi è fatto addomessssssticare come un topo!"

Ekans riconosceva quelle voci. Fissò più in fondo nell'oscurità e vide sei occhi irrequieti e divertiti che lo fissavano. Rimase fermo aspettando una loro mossa.

"Forsssse non ti ricordi di noi?" Ekans si srotolò subito e si alzò fin dove poteva in posizione d'attacco; ma era inutile, il più grande dei tre aprì il collo diventando enorme. Erano loro, erano i tre Ekans che lo bullavano da piccolo, i tre che aveva odiato per tutta la sua infanzia, i tre che erano scappati insieme dalla pokefarm dove era nato. Ma ora erano diversi... più grandi forse.

"tu sssei rimassssto il ssssserpentello che eri, noi ssssiamo evoluti e cresssssciuti diventando temibili cobra"

Ora che aveva abituato i suoi occhi da rettile all'oscurità poteva vederli: erano tre Arbok enormi, il più piccolo avrebbe facilmente sopraffatto un uomo. "esssile come sssssei non potressssti combattere un pidgey" aggiunse il secondo. "sssei la vergogna della nosssstra sssspecie" esclamò il terzo.

Ekans li guardò ammirato, voleva essere come loro, lo avevano umiliato per anni e non voleva che avessero anche quest'ultima soddisfazione. Ekans pensava che se fosse stato più forte sarebbe stato più utile al padrone, avrebbe potuto proteggerlo meglio. "c-come" disse esitante, "come posso fare per diventare come voi?" I tre si guardarono reciprocamente compiaciuti.

MarcoZ si svegliò di soprassalto nella tenda quando sentì una strana sensazione fra le gambe. Ekans si era infilato nei pantaloni del pigiama ed aveva iniziato a leccarlo. Subito due dei tre Arbok con una codata fecero crollare la tenda e, afferrando ogniuno saldamente fra le spire un braccio di marco, si avvinghiarono strettamente ad un albero del bosco vicino. Allo stesso tempo il terzo arbok, dopo aver scostato i pantaloni, stava attento a tenere ferme le gambe, spostando il peso a seconda dei casi, per fare in modo che marco non riuscisse a liberarsi facendo leva. Marcoz era completamente immobilizzato e per quanto si dimenasse non riusciva a slegarsi in alcun modo.

"COSA DIA-mphh mph!" uno dei due serpenti che lo tenevano fermo gli cinse strettamente la bocca per non farlo urlare.

Ekans iniziò brutalmente a spingere nel buco di Marco, noncurante dei suoi gemiti di dolore. La testa entrò completamente poco dopo, seguita dal corpo squamoso del rettile.

Andando avanti i movimenti si facevano più ritmici, lo sfintere di MarcoZ iniziò a rilassarsi sotto la spinta della testa del serpente, la penetrazione era facilitata dalla saliva di ekans che ora gentilmente, ora con forza si faceva strada più in fondo. Il serpente sentiva il padrone rantolare e le pareti calde del retto di marco stringersi spasmodicamente ad intervalli regolari su di lui; quando quasi metà del suo corpo fu dentro iniziò gentilmente ad ondeggiare per allargare ulteriormente il buco già lubrificato ed accogliente.

MarcoZ non cercò più di divincolarsi o resistere, ma seguiva involontariamente i movimenti di ekans che indubbiamente iniziavano ad essere alquanto piacevoli.

il terzo serpente che fino ad ora era stato a guardare ed a tenere ferme le gambe di marco notò che iniziava a divertirsi e si attorcigliò fermamente intorno ai suoi fianchi, si inarcò e, facendo attenzione a ritrarre le zanne velenifere iniziò prima a leccare, poi a succhiare il membro di MarcoZ, ormai visibilmente in erezione.

il serpente che aveva coperto la bocca di marco allentò la presa per farlo ansimare liberamente, ormai tanto non era più in grado di parlare.

Il terzo arbok si strinse più fermamente al bacino di Marcoz e fece girare una spira sul pene, prima scappellandolo su e giù per tutta la lunghezza, poi fermandosi quasi a metà lo masaggiava spostandosi leggermente e facendo attenzione a lasciare aperta la cappella per leccare la parte sensibile con la lingua biforcuta. MarcoZ non ce la faceva più, sentiva un forte calore che si sespandeva sempre più senza poterlo fermare.

Il terzo Arbok sentendolo irrigidirsi preparandosi all' orgasmo avvolse con le spire tutta la lunghezza del pene di Marco e strinse leggermente. Marco si inarcò sulla schiena e con un ultimo spasmo venne fra le spire del serpente mentre la testa di ekans premeva sulla sua prostata.

Proprio quando Marco collassò a terra sfinito un bagliore illuminò la tenda crollata, seguito da un rumore di carne maciullata.

Quando Ekans si rese conto di essersi evoluto in un Arbok nel retto del padrone vide anche con orrore cosa era successo. Evolvendosi il serpente aveva più che raddoppiato la propria larghezza, dilaniando il ventre di Marco; la pancia era aperta in due con le budella che penzolavano di fuori, la faccia era un misto di lacrime e sangue, la tenda stessa era diventata un lago di morte.

"NOOOOOOOOO!" urlò il serpente.

"ora ssssei come noi, sssei libero come il vento!" sghignazzarono i tre Arbok, e se ne andarono.


-FIN